Laboratorio di Educazione all’Affettivita’ e alla Sessualita’ per i bambini delle classi quinte della Scuola primaria

Elena Sanzovo, psicologa

Gaudenzia Caselli, ostetrica

Come evidenziato negli Standard dell’Ufficio Regionale dell’OMS per L’Educazione Sessuale in Europa, oggi come oggi, la salute sessuale dei giovani è condizionata dal manifestarsi di nuovi fenomeni sociali.

Tra questi, un aumento dei casi di precocizzazione dello sviluppo puberale sia fisico che emozionale, con un’anticipazione dei primi rapporti sessuali, tra individui poco più che bambini. La mancanza di maturità, informazione e capacità di critica legata all’età ha portato a un incremento delle malattie a trasmissione sessuale, tra cui il temuto HIV, a un aumento delle gravidanze indesiderate in adolescenza e della violenza sessuale.

A questa trasformazione hanno contribuito molti fattori comparsi negli ultimi decenni, ma soprattutto la rapida diffusione tra i più giovani, delle nuove tecnologie: in particolare l’utilizzo, senza controllo, di internet e social network. Sempre più spesso possiamo vedere bambine e bambini, ragazze e ragazzi sedotti dalle immagini del web e dalla promessa di successo nell’apparire, mostrarsi con vestiti succinti o nella loro nudità, per “far colpo” sui coetanei o sui ragazzi in genere.

Adulti e genitori, insegnanti ed educatori, ci si trova spiazzati, da un popolo di nativi del web che, sempre più assorbiti dai “nuovi valori”, imitano grottescamente adulti, che recitano ruoli a contenuto sessuale in film e note trasmissioni televisive.

A chi possiamo attribuire la responsabilità di tutto questo? Tv, web, influencer…

Da una parte le immagini della pubblicità, della televisione e di internet hanno usato e abusato del corpo femminile, mostrandolo come oggetto seduttivo, e di quello maschile, mostrandone la parte più legata agli stereotipi della forza e della prevaricazione, costruendo modelli che non riflettono la realtà.

Dall’altra parte i genitori in molti casi non sanno, non vedono e non riescono a proteggere i figli dai pericoli di tv, web e nuovi modelli sociali con la conseguenza di un’informazione inadatta e potenzialmente pericolosa per i giovani fruitori.

Nell’intento di contrastare il fenomeno, l’Ufficio Regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha promosso un documento per introdurre il concetto di educazione sessuale olistica nelle scuole. Tale documento che nell’introduzione recita:

“L’approccio olistico, basato sul concetto di sessualità come un’area del potenziale umano, aiuta a far maturare in bambine/i e ragazze/i quelle competenze che li renderanno capaci di determinare autonomamente la propria sessualità e le proprie relazioni nelle varie fasi dello sviluppo. Un approccio olistico sostiene l’empowerment di bambini e ragazzi affinchè possano vivere la sessualità e le future relazioni di coppia in modo appagante e allo stesso tempo responsabile. Le competenze che l’approccio olistico promuove sono inoltre essenziali per difendersi dai possibili rischi”.

Proporre “un’educazione all’affettività e alla sessualità” in ambito scolastico, significa riconoscere che il mondo degli affetti e delle relazioni richiede di essere formato attraverso un lavoro educativo, non meno lungo e impegnativo di quello richiesto per la formazione delle menti e delle cognizioni.
Non esiste un’esperienza cognitivo-affettiva che non abbia una profonda e larga implicazione corporea, di un corpo sessuato, che è una parte fondamentale del nostro Io fin dalla nascita.

Nel cambiamento puberale il corpo cambia, così come cambia la sua fisiologia, in un’esplosione di sensazioni e pulsioni verso l’altro, verso colui o colei che ci attrae. Ma è anche un mediatore tra me e l’altro, uno strumento con cui comunicare, attraverso il gesto e la parola, ciò che provo, che sento e desidero.

Struttura e tematiche

A) 2 incontri con gli insegnanti:
– prima di iniziare il percorso con la classe per:
presentazione di materiali e contenuti;
ascolto di caratteristiche e bisogni della classe;
progettazione di collaborazione e interattività;
– dopo la realizzazione del percorso con la classe per :
verifica e rielaborazione del lavoro realizzato con gli alunni;
suggerimenti per approfondimenti in classe.

B) 2 incontri con i genitori:
– prima di iniziare il percorso con la classe per:
presentazione di materiali e contenuti;
ascolto e risposte a dubbi e quesiti;
proposte di partecipazione e coinvolgimento della famiglia per favorire la comunicazione bambini-adulti.
– dopo la realizzazione del percorso con la classe per:
racconto dell’esperienza di lavoro con la classe;
esposizione di alcuni materiali prodotti dai bambini in forma anonima;
ascolto di reazioni, domande, racconti dei bambini a casa;
proposte di materiali, come libri, video, ecc., che possono supportare i genitori nel proseguire l’accompagnamento educativo dei loro figli.

C) Percorso di 5/6 ore con i bambini, divise in 3 incontri, con ostetrica e psicologa. La classe è accompagnata dall’insegnante durante tutta l’attività.

Il percorso è realizzato con modalità interattive attraverso giochi, uso di immagini, letture e cartelloni, ascolto delle loro domande, raccolta di bigliettini anonimi, nel rispetto dei tempi e dei bisogni delle singole classi.

Materiale necessario: fotocopie, cartelloni bianchi, pennarelli grossi, colla, uso della Lim, possibilità di stare seduti in cerchio e di lavorare in piccoli gruppi.

Lo specchio cosa dice?

(1 incontro)

Il mio corpo cambia (breve anatomia degli apparati riproduttivi maschile e femminile, primi cambiamenti puberali e sviluppo degli organi sessuali e riproduttivi, la prima mestruazione e la prima eiaculazione, igiene del corpo che cresce)

Ho una nuova immagine di me (consapevolezza e accettazione del cambiamento, esperienze con il proprio corpo, riconoscere ed esprimere le nuove sensazioni ed emozioni)

Orientamento di genere in pubertà

TVB: ti voglio bene!

(2 incontri)

1) Una femmina e un maschio si incontrano: nasce un bambino o no?

Innamorarsi e stare insieme;
come avviene la riproduzione;
consapevolezza dei rischi e prevenzione;
cosa succede in gravidanza, la nascita di un bambino;
diversi modelli familiari.

2) La bellezza della relazione affettiva

Nuovi contatti sociali, amicizie, compagnia e amore;
rispetto per gli altri e le loro unicità;
consapevolezza del diritto di poter fare scelte libere.

6 risposte

  1. Buongiorno, sono psicologa (laurea vecchio ordinamento) e vorrei sapere se con il mio titolo posso aprire un nido in famiglia. Inoltre vorrei sapere se avete già in preventivo una data alternativa per l’incontro informativo del 24 aprile perché purtroppo sono fuori Torino. Grazie.

    1. Buongiorno Ester,
      mi spiace, ma non è ritenuto un titolo di studio adeguato, faremo altri incontri informativi ma al momento non abbiamo date da comunicare, le pubblicheremo sul sito.

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