La leggenda di San Martino

In un regno lontano lontano viveva tanto tempo fa un ragazzo, Martino. Questo ragazzo era molto stimato dal Re, per i suoi modi gentili e per il suo cuore coraggioso.
Presto Martino imparò a cavalcare, a tirare di scherma e con la fionda. Non usciva mai dal castello, se non per qualche battuta di caccia, durante la quale il re lo voleva sempre al suo fianco. E Martino cresceva sempre più bello, e forte, e intelligente. Così, quando venne il momento, il re lo mandò a chiamare, perchè già da tempo aveva pensato di fare di lui il suo consigliere.
Quando Martino si trovò al cospetto del re, messo al corrente delle sue intenzioni (intenzioni che avrebbero certo lusingato cavalieri, nobili e principi di tutto il mondo), lui rimase un attimo in silenzio, poi chiese al re tre giorni di tempo per riflettere sulla proposta.
Il re fu molto stupito, ma siccome aveva grande fiducia in Martino e lo stimava moltissimo, non si offese per nulla e accettò la sua richiesta.

Il ritmo dell’anno in famiglia…inizia l’autunno

Il 23 settembre siamo giunti all’Equinozio, la giornata in cui le ore di luce e di buio si equivalgono, segnando l’inizio della stagione autunnale. Molte culture e religioni festeggiano questo periodo dell’anno, ricordiamo la Festa cinese della Luna, l’Equinozio d’Autunno dello Shintoismo, nella tradizione cristiana è presente la Festa di San Michele Arcangelo, il 29 settembre.
Le forze di Michele sono forze legate al coraggio, forze legate alla fine dell’estate, quando il calore del sole si affievolisce per lasciar spazio all’autunno e quando la natura, dopo averci deliziato con fiori, frutti e colori si nasconde, tornando a lavorare nel grembo caldo e nascosto della terra. Proprio in questo momento, di riflessione e tristezza per una stagione che se ne va, le forze del coraggio e della speranza vivono più che mai.
In che modo possiamo rivelare ai bambini più piccoli i segreti dell’autunno? Portiamo i bambini a raccogliere qualche foglia ingiallita e caduta dai rami, facciamogli sentire il fruscio del fogliame che sotto i passi dell’uomo si rompe e canta.

Il ritmo dell’anno in famiglia

I bambini sono abitudinari. La routine quotidiana è una fonte di sicurezza e benessere. Se le loro giornate sono scandite da piccoli rituali ripetitivi, si sentono tranquilli, non hanno da temere la disorganizzazione, la novità, la confusione. Hanno bisogno di giornate sempre molto simili tra loro, anche se con la necessaria elasticità.
Anche gli adulti per stare bene avrebbero bisogno di un ritmo regolare, che scandisce la giornata, ma anche la settimana, il mese, e l’anno..
L’anno è scandito dalle stagioni, ogni momento dell’anno porta con se la sua atmosfera, il suo colore, il suo sapore, elementi che colpiscono i nostri sensi e il nostro animo.
Possiamo simbolicamente dividere l’anno in 8 parti, 2 per ogni stagione, di circa 45 giorni, ogni parte culmina in una sua festività.
Il corso dell’anno è come un respiro a cui partecipano tutti gli esseri della Terra. Le festività, che possono essere legate alla natura, alle tradizioni, alla religione e ad antichi culti, sono un patrimonio per ossigenare la vita quotidiana della famiglia, alternando il tempo del lavoro con quello della festa.

Il gioco e’il lavoro del bambino

Quando gioca il bambino è completamente immerso in questo processo, partecipa con tutto se stesso, il corpo, le emozioni, la mente, per lui il gioco è una delle principali fonti di crescita. Attraverso il gioco il bambino cura lo sviluppo dei sensi, motorio, cognitivo, delle emozioni, del linguaggio, della creatività.
Il gioco nei primi anni di vita è fine a se stesso, il bambino non si prefigge uno scopo, non vuole vincere, non vuole produrre un capolavoro…gioca per giocare, per il semplice piacere di giocare, di sperimentare, di esercitarsi…
Per queste ragioni il bambino deve essere un protagonista attivo del gioco, deve poter scegliere spontaneamente che cosa fare, come base necessaria per ogni apprendimento futuro.
Il gioco umano presuppone l’apprendimento per imitazione, qualsiasi azione che facciamo in casa può diventare un gioco per i nostri figli, fare il bucato o stendere i panni per non parlare poi di cucinare o rassettare una stanza!L’importante è il coinvolgimento e l’entusiasmo con il quale proponiamo le attività da fare.

Giocare in famiglia

Umberto Carbone, pedagogista
Lavoro in campo educativo dal ’76. Dall’89 propongo interventi di animazione e corsi di formazione nelle scuole materne, elementari e medie.
La mia formazione come animatore è iniziata con le fiabe, il gioco di tradizione popolare, facendo teatro di strada e lavorando come educatore. Si è raffinata con La bottega di Strani Vari, un laboratorio creativo per bambini e adulti che utilizza materiali di recupero.

Elena Sanzovo, psicologa
Sono psicologa e lavoro dal ’91 con associazioni, cooperative, scuole, asl per la realizzazione di progetti di sostegno alla genitorialità e di prevenzione del disagio minorile. Dal ’96 collaboro con l’Associazione La Cicogna di Torino, dove attivo laboratori, seminari e corsi di formazione rivolti a genitori, nonni, educatori. Mi occupo di sportelli di ascolto psicologico nelle scuole e in altre sedi. Dal 2010 sono responsabile dei Nidi in famiglia dell’Associazione La Casa della Cicogna.