Il piccolo sole

Lisa e Peter avevano raccolto dei cuscini di muschio. Con questi i due bambini, in un certo angolino si costruirono un nido e lo ornarono con i primi fiori di primavera. Quando Lisa ebbe finito corse dai genitori ed esclamò raggiante: “Ho fatto un nido grandissimo!”… Nel prato trovarono numerose altre uova colorate. Le portarono in un cestino fin sul tavolo preparato a festa. Più tardi, mentre facevano colazione, il babbo disse: “Sapete che in queste uova di Pasqua è nascosto qualcosa di speciale?” Prese un uovo sbucciato tenendo la punta verso l’alto, tagliò attentamente tutt’intorno alla metà e sollevò la metà superiore dell’albume. Quando i bambini videro l’intero tuorlo emergere dal resto dell’uovo esclamarono meravigliati: “Sì, sembra proprio una palla d’oro,” “O un piccolo sole!”

La ragnatela della solidarieta’

News da Miriam Rocco, l’architetto consulente per i nostri Nidi in famiglia, che sta trascorrendo le sue vacanze-volontariato con la famiglia in Nicaragua per l’Associazione Onlus La ragnatela della solidarietà. In un nostro asilo in un barrio povero povero ci sono 104 bimbi in 10 metri x 5 .., la norma e’ uguale all’Italia ….Torneremo in quel l’asilo a portare qualche sedia e terminare i murales iniziati il 24 dicembre. Tutta l’organizzazione è in mano al volontariato Nicaraguese: essi sono i responsabili e, nel confronto egualitario con gli Italiani, proseguiamo insieme per compiere il sogno di tutti: “Costruire una realtà nella quale ognuno di noi vive come protagonista di
un cambio personale e comunitario.
NO PEDAGOGIA PARA EL, SINO DE EL
(P. Freire)
Miriam resterà in Nicaragua fino al 15 gennaio, vuoi contribuire? Un nostro piccolo regalo per loro ha un grande valore di cambiamento. Lascia un messaggio, sarai informato su come dare una mano al progetto dell’asilo.

Fiabe di Natale dei fratelli Grimm per i piccoli

La mamma, il papà, i nonni…possono raccontare queste due dolci fiabe dei fratelli Grimm per allietare e scaldare il tempo natalizio dei più piccoli, a partire dai 3 anni.
Come scrissero una volta i fratelli Grimm: “le fiabe sono capaci di cogliere i puri pensieri di un’osservazione infantile del mondo, in parte per il modo in cui sono divulgate, in parte per loro intrinseca natura; nutrono in modo immediato come il latte, leggere e gradevoli, o come il miele, dolci e nutrienti, senza pesantezza terrestre.”

Festa di San Michele

La festa di San Michele cade il 29 di settembre. Molte vecchie leggende raccontano della battaglia di San Michele contro il drago, di come egli riuscì a sconfiggere il drago e a scacciarlo dai cieli.
Quando i bambini tornano all’asilo dopo le vacanze estive, raccogliamo bacche dai boschi, facciamo la marmellata di prugne, fichi e uva: in breve, tutto ciò che è maturato nei campi e nei boschi. Maciniamo poi il grano con una macina a mano, con i bambini in appassionata attesa del loro turno.
Per la festa di San Michele, mettiamo in forno un lungo pane a forma di spiga, riempiendo tutto l’ambiente di un delizioso profumino, e piantiamo i bulbi di tulipano, narciso, e giacinto, che fioriranno a Pasqua.
Insieme gustiamo una merenda di festa con il pane di San Michele e le mele. La mela è il frutto della conoscenza, e compare in tutte le feste che precedono il Natale.

Storia del leprotto di Pasqua

C’erano una volta un papà leprotto ed una mamma leprotto, che avevano sette leprottini e non sapevano quale sarebbe diventato il vero leprotto di Pasqua. Allora mamma leprotto prese un cestino con sette uova e papà leprotto chiamò i leprottini. Poi disse al più grande: “Prendi un uovo dal cestino e portalo nel giardino della casa, dove ci sono molti bambini.”
…Finalmente giunse al giardino della casa. Il cancello era chiuso. Allora fece un salto, né troppo grande né troppo piccolo, e depose l’uovo nel nido che i bambini avevano preparato.
Questo era il vero leprotto di Pasqua!

Tratta dal libro “Festeggiare la Pasqua con i bambini”

La leggenda di San Martino

In un regno lontano lontano viveva tanto tempo fa un ragazzo, Martino. Questo ragazzo era molto stimato dal Re, per i suoi modi gentili e per il suo cuore coraggioso.
Presto Martino imparò a cavalcare, a tirare di scherma e con la fionda. Non usciva mai dal castello, se non per qualche battuta di caccia, durante la quale il re lo voleva sempre al suo fianco. E Martino cresceva sempre più bello, e forte, e intelligente. Così, quando venne il momento, il re lo mandò a chiamare, perchè già da tempo aveva pensato di fare di lui il suo consigliere.
Quando Martino si trovò al cospetto del re, messo al corrente delle sue intenzioni (intenzioni che avrebbero certo lusingato cavalieri, nobili e principi di tutto il mondo), lui rimase un attimo in silenzio, poi chiese al re tre giorni di tempo per riflettere sulla proposta.
Il re fu molto stupito, ma siccome aveva grande fiducia in Martino e lo stimava moltissimo, non si offese per nulla e accettò la sua richiesta.

Festa di Halloween: si o no?

L’1 novembre era il giorno del capodanno celtico, un momento di contemplazione gioiosa, in cui si faceva memoria della propria storia, della propria gente, dei propri cari, in cui si celebrava la speranza di non soccombere alle sventure, alle malattie, alla morte stessa, che non era l’ultima parola, se era vero che i propri cari, almeno una volta l’anno, potevano essere in qualche modo presenti. Nella magica notte di Samhain non erano le oscure forze del caos che riportavano nel mondo i morti, ma il ricordo e l’amore dei vivi che li celebravano gioiosamente. Samahin era legata all’immagazzinamento delle provviste che dovevano servire per i mesi invernali, che erano la garanzia della continuità della vita. L’uomo ripeteva così il ritmo della natura che sembrava morire con i suoi semi che scomparivano sotto la neve, ma che sarebbero tornati a dare nuova vita. Nei villaggi si accendeva nella notte il nuovo fuoco e la sua luce veniva poi portata in tutte le case. Ma i simboli della vita che si preparava nascostamente a rinascere toccavano anche i morti. Infatti si credeva che le anime di coloro che erano venuti a mancare durante l’anno avessero il permesso di tornare sulla terra nel giorno di Samhain, recando dei doni ai vivi.

Il ritmo dell’anno in famiglia…inizia l’autunno

Il 23 settembre siamo giunti all’Equinozio, la giornata in cui le ore di luce e di buio si equivalgono, segnando l’inizio della stagione autunnale. Molte culture e religioni festeggiano questo periodo dell’anno, ricordiamo la Festa cinese della Luna, l’Equinozio d’Autunno dello Shintoismo, nella tradizione cristiana è presente la Festa di San Michele Arcangelo, il 29 settembre.
Le forze di Michele sono forze legate al coraggio, forze legate alla fine dell’estate, quando il calore del sole si affievolisce per lasciar spazio all’autunno e quando la natura, dopo averci deliziato con fiori, frutti e colori si nasconde, tornando a lavorare nel grembo caldo e nascosto della terra. Proprio in questo momento, di riflessione e tristezza per una stagione che se ne va, le forze del coraggio e della speranza vivono più che mai.
In che modo possiamo rivelare ai bambini più piccoli i segreti dell’autunno? Portiamo i bambini a raccogliere qualche foglia ingiallita e caduta dai rami, facciamogli sentire il fruscio del fogliame che sotto i passi dell’uomo si rompe e canta.