Oggi andiamo al Nido in famiglia

L’arrivo al Nido in famiglia è un momento delicato, lasciare i genitori è sempre un po’ faticoso ed è per questo che la Mammadigiorno offre uno spazio accogliente, raccolto, andando incontro al bambino con atteggiamento affettuoso e braccia rassicuranti.

Ora si gioca liberamente, esplorando l’ambiente, i materiali, se stessi, con cuscini, palline di stoffa, animaletti di lana, bamboline, pentoline, oggetti di uso quotidiano, come coperchi, tappi, cucchiai di legno…. Ci piace tanto cucinare, sbucciare i piselli, grattugiare il pane, pulire con stracci e scopine, lavare e stendere il bucato…

Per la merenda ogni bambino occupa il suo posto assaporando la frutta di stagione intera, a dadini, grattugiata…La frutta è anche un’opportunità di giocosa esplorazione sensoriale e di educazione alimentare.

Andiamo fuori, su un prato, nei giardini… portiamo le piantine di salvia nell’orto, che buon profumo! Durante le passeggiate i bambini esplorano i dintorni, fanno visita al panettiere, al fruttivendolo…

I più piccoli sono dolcemente accompagnati alla nanna in un spazio tranquillo, con un rituale e un proprio oggetto rassicurante, il ciuccio, la bambolina, l’orsetto…. 

La Mammadigiorno prepara con cura la tavola per una pappa sana e biologica da mangiare allegramente insieme.  

Tutti al bagno per l’igiene personale: il cambio dei pannolini, l’uso del vasino, i bimbi si lavano le mani,  i denti…facendo piccoli passi verso l’autonomia.

E’ il momento di salutarci con una filastrocca, che i bimbi amano mimare. Domani ricominceremo il ritmo della nostra giornata nel Nido in famiglia.

Mani in alto Mani sulla testa Mani sulle spalle Mani sulla bocca Mani che sanno volare Mani che sembrano mare Mani per ascoltare Mani per accarezzare Mani  che aprono ombrelli Mani che tiran capelli Mani che sanno scavare Mani per salutare


Dite: è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E’ piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli
Janusz Korczak, Quando ridiventerò bambino